Lanzarote, perdersi per poi ritrovarsi.

Mi rendo contro che tra gennaio e oggi ci sono stati molti viaggi di mezzo..eppure non ho scritto nulla.

Cercherò di recuperare ora.

Come mai proprio Lanzarote?

Perchè sono un’isolana e ,come tale, qualsiasi isola mi fa sentire un po’ a casa; non fraintendetemi, non che viaggi per cercare qualcosa di uguale al posto in cui vivo (impossibile perchè la Sardegna è unica nella sua straordinarietà) ma perchè mi piace alternare lo “urban” dei grattacieli ultramoderni alla natura più selvaggia ed incontaminata.

La storia di quest’isola delle Canarie, considerata la “strana” rispetto alle 6 sorelle, è stata segnata da una tremenda serie di eruzioni nel ‘700 che l’hanno ricoperta quasi interamente di scurissima e spessa lava.

Il senso di smarrimento che può dare il primo impatto con un orizzonte infinito di scura lava intervallato solo da rare chiazze di verde viene poi sostituito dalla curiosità nella ricerca delle decine di perle nascoste proprio in mezzo a questo del tutto apparente nulla.

Se decidete di visitare Lanzarote noleggiate un’auto e giratela in lungo ed in largo come se doveste perdervi, tanto è impossibile che ciò avvenga e, al contrario, riuscirete a godervi appieno l’impatto personale ed emotivo con questa isola. E’ un po’ come ritrovare sè stessi nel nulla.

Un artista ne ha fatto una sua personalissima opera d’arte.

Vi stupirete nel rendervi conto che una volta arrivati darete il via ad una piccola caccia al tesoro che passa dal “jardin du cactus” alla straordinaria vista de “LOS HERVIDEROS” per poi lambire el “jameos de el agua” e via discorrendo.

Forse non tutti sanno che esistono comunque perlomeno 5 spiagge (quelle che io ricordo) di bianchissima e finissima sabbia che poco hanno da invidiare alle spiagge di Gran Canaria e Fuerteventura.

Playa Papagayo per esempio, o playa de las mujeres…ed infine come non citare Famara, la spiaggia dei surfisti, famosissima perchè citata anhe in un noto film di Almodovar.

Leave a comment